La caserma dei carabinieri: "Storia, compiti istituzionali e problemi del Comando più diffuso sul territorio nazionale".

02.10.2012 22:05

Nella storia dell’arma dei Carabinieri, la Stazione fu tra i primi presidi di Polizia (prima non esistevano corpi di Polizia) che il Re fece istituire per creare un contatto diretto con i cittadini che chiedevano la protezione fisica e delle proprietà da briganti e contrabbandieri di ogni risma che infestavano il regno Sardo-Piemontese, nonché per la ricerca di spie, traditori e disertori, al comando delle quali vennero destinati Marescialli e/o Brigadieri. Subito dopo, furono istituite le Luogotenenze, Comandate da Luogotenenti, grado corrispondente all’attuale Tenente che allora non esisteva (esisteva i S. Tenente, il Luogotenente, il Capitano e così via). Era l’anno 1814.La Stazione Carabinieri è la prima unità operativa dell’Arma e in alcuni centri abitati (Comuni e/o più Comuni) l’unico presidio di Polizia dello Stato. Nel territorio di competenza assegnatogli, la Stazione deve provvedere al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, assicurare e garantire la pacifica convivenza tra i cittadini e l’ordinato svolgimento delle loro attività; vigilare sulla loro incolumità e lulle loro proprietà; curare l’osservanza delle leggi.Il personale della Stazione presta la propria opera in ogni circostanza, anche in caso di calamità naturali, (il Comandante interviene, per prassi consolidata, ad espletare quei compiti propri dell’autorità di P.S. – art. 1 del T.U.L.P.S., 5 e 6 del relativo regolamento di Pubblica Sicurezza, per dirimere i privati dissidi a seguito di richiesta delle parti, come nel caso di esposti) e, d’ufficio, per tentativi di conciliazione a seguito di querele, art. 339 e 340 c.c.p., allo scopo di tentare ogni ragionevole via di concorde pacificazione. Nel contempo, in conformità al c.c.p., si adopera per prevenire e reprimere i reati, identificarne gli autori e assicurarli alla giustizia.La Stazione provvede, inoltre, all’assolvimento di altri compiti istituzionali quali: ricezione di denunce-querele-esposti e loro istruzione secondo le norme del C.P., c.c.p. e legislazione integrativa, alle dirette dipendenze dell’A.G.; vigilanza all’interno e fuori dai centri abitati (pattuglie anche come Carabiniere singolo o misto e perlustrazioni, battute e rastrellamenti in casi particolari; vigilanza sulla circolazione stradale e sugli itinerari percorsi da personalità; vigilanza sulla disciplina delle armi, materie esplodenti e sostanze pericolose per l’incolumità pubblica; vigilanza su mendicanti, oziosi, questuanti e diffamati, su minori traviati, pericolosi per la pubblica moralità o abbandonati; vigilanza sulle persone pericolose per la sicurezza, l’orine e la moralità pubblica, nonché su quelle sottoposte alle misure cautelari, al di fuori dal carcere, e misure di prevenzione; vigilanza sugli esercizi pubblici e su tutte quelle attività soggette ad autorizzazione di Polizia; vigilanza per la tutela della sanità pubblica, igiene del lavoro e della tutela dell’ambiente; vigilanza sugli scali ferroviari, lacuali, marittimi ed aerei, nonché sulle frontiere e sugli stranieri; ricerca ed arresto di persone colpite da ordinanza di custodia cautelare; piantonamento di detenuti in luoghi di cura civile e/o anche militare e custodia di arrestati nelle proprie camere di sicurezza; assistenza a feste, fiere e mercati; assistenza alle riunioni, manifestazioni, spettacoli e trattenimenti pubblici; raccolta di informazioni, anche a carattere riservato; espletamento a compiti di Polizia Militare e concorso nelle operazioni di mobilitazioni; vigilanza sui militari in licenza, in marcia e/o in addestramento e/o ricoverati in luoghi di cura civili; svolgimento di mansioni di Polizia amministrativa, ove manchi il commissariato della Polizia di Stato (riceve le richieste per il rilascio e rinnovo di passaporto – porto d’arma sia lungo che corto – riceve le denunce di detenzione armi); tutte quelle presentazioni che possono essere richieste, di volta in volta, secondo le esigenze del proprio territorio (deleghe e richieste delle diverse AA.GG.).Le Stazioni, secondo la loro dislocazione, si distinguono in capoluogo quelle ubicate di sede di Comando Superiore (per la città di Roma ci sono situazioni particolari); urbane quelle dislocate nello stesso centro o Comune ove a sede un Comando Superiore ma, sistemate in caserme diverse; distaccate tutte le altre. Per fronteggiare particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica, possono essere istituite Stazioni temporanee, posti fissi o posti Carabinieri distaccati i quali dipendono dalla Stazione nel cui territorio sono istituiti. Questi possono essere a carattere continuativo o stagionale.La Stazione è comandata, a seconda dell’importanza e dell’organico assegnatogli, da un Maresciallo C., Maresciallo A. s. U.P.S. o Luogotenente.A tutt’oggi questo presidio di Polizia è a stretto contatto con i cittadini, raccogliendo per primi le diverse richieste pervenute dagli stessi adoperandosi, ove possibile, per risolverle o interessandone i competenti organi dello Stato e i comandi gerarchici superiori (calamità naturali, terremoti, alluvioni, incendi ecc.). i Carabinieri della Stazione sono sempre i primi ad intervenire e a prestare soccorso alla popolazione. Un ruolo, questo, riconosciuto dalla autorità politica con il decreto lgs. nr. 297 del 5/10/2000 l’art. 15 comma 1, lettera e, che così recita: “i Comandi di Stazione, peculiari articolazioni di base dell’Arma dei Carabinieri a livello locale, cui compete la responsabilità diretta del controllo del territorio e delle connesse attività istituzionali, nonché l’assorbimento dei compiti militari.”
IL COMANDANTE DI STAZIONE: figura storicamente ineguagliabile, dato che nessun corpo di Polizia può vantare tra le proprie fila una tale figura giuridica (forse solo gli USA con lo sceriffo).Egli è Ufficiale di Polizia Giudiziaria e agente di pubblica sicurezza (i Mar. A. ups equipaggiati dagli Ufficiali di P.S.) ed è direttamente responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’ambito della propria giurisdizione.Il Comandante ha la direzione immediata del servizio istituzionale nella circoscrizione del suo Reparto, risponde personalmente della regolare e tempestiva esecuzione degli ordini e delle richieste ricevute, predispone ed attua le misure ritenute necessarie (o che egli ritiene necessarie) per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, prospettando alle superiori autorità le esigenze (giornalmente gli sono sottratte risorse umane e, quindi, non potendo fronteggiare, talvolta, gli accadimenti che si verificano nel proprio territorio con le conseguenti e quotidiane rimostranze della popolazione). A tal fine, si tiene sempre al corrente della situazione, in modo da non farsi mai sorprendere dagli eventi ed essere in grado di svolgere azione pronta e decisa, adeguata alle necessità contingenti. E’ direttamente responsabile dell’impiego, della disciplina, dell’addestramento e del governo del personale posto alle sue dirette dipendenze. Inoltre, è direttamente responsabile: dell’immobile (manutenzione – igiene – sanità – sicurezza), dei mezzi, degli apparati elettronici ed informatici nonché degli arredi posti alla sua disposizione; delle camere di sicurezza e degli arrestati, consegnati anche ad altri reparti di polizia, in attesa di giudizio o di associazione alle Case di reclusione; della sicurezza del personale, in conformità alla normativa antinfortunistica di cui al D. lgs. 296 1994 e D.P.R. 10/03/1998 e circolare nr. 80/54-1-1994 del 29/08/1997 dell’ufficio logistico del Comando Regione Carabinieri Lazio; della vigilanza sulle persone sottoposte a misure alternative alla detenzione (legge 24/11/1981 nr. 689 e art. 43 dls 28/08/2000 nr. 274); della vigilanza sulle persone sottoposte agli arresti domiciliari e/o misure di prevenzione e/o misure cautelari, coercitive, interditive, alternative alla custodia cautelare in carcere; delle procedure previste per i disertori, mancanti alla chiamata e renitenti alla leva; per procedure previste per la ricerca dei cutturandi di propria competenza, su imput di altri Comandi e tenuta dei relativi atti; del trattamento dei dati personali, accesso agli atti e rilascio di copie di atti, sicurezza dei dati e responsabili del trattamento dei dati di cui la legge 31/12/1996 nr. 675, dls 05/10/2000 nr. 297 e normativa collegata, nonché circolare nr. 1128/28-19-1997 del 28/01/2001 del Comando Generale dell’Arma – il reparto – SM – ufficio operazioni.In particolare a l’obbligo di dirigere i servizi istituzionali della Stazione, partecipando egli stesso tutte le volte che ne ravvisi la necessità; dirigere ed eseguire i servizi di Polizia giudiziaria avvalendosi anche dell’opera dei sottoufficiali, App. e Car.i addetti alla Stazione (in tale veste ne risponde personalmente all’A.G.); acquisire le informazioni più delicate e riservate; assistere personalmente, salvo impedimenti alle fiere, feste, mercati rionali ed alle pubbliche riunioni; visitare, almeno una volta al mese, le sedi dei comuni e delle rispettive frazioni nell’ambito della proprie giurisdizione.Per motivi eccezionali, ed in caso di necessità, può chiedere alle Stazioni limitrofe rinforzi ed altre forme di collaborazione-assistenza, informandone il superiore diretto. Mantiene con le autorità civili e militari le prescritte pubbliche relazioni, fornendo alle stesse le notizie e le informazioni previste di cui abbisognano.Il Comandante di Stazione distaccata, inoltre, ha l’obbligo di presentarsi: agli Ufficiali Generali delle Forze Armate ed agli Ufficiali dell’Arma di ogni grado, che per qualsiasi motivo, si trovino nel territorio di competenza della Stazione; ai Generali e Colonnelli dell’Arma in congedo che lo abbiano informato del loro arrivo; ai Comandanti delle Forze Armate in marcia o in esercitazioni; agli Ufficiali di ogni grado delle Forze Armate che viaggiano per servizio e lo abbiano informato del loro arrivo.


PROBLEMATICHE:
La Stazione ed il suo Comandante, hanno tante responsabilità sul territorio e dovrebbero essere tenuti in adeguata considerazione nell’assolvimento delle diversificate attività istituzionali. Purtroppo, la Stazione non è messa nelle condizioni ottimali per espletare le seguenti attività prioritarie come: efficace controllo del territorio, attraverso idonei servizi preventivi; contrasto alla micro e macro criminalità mediante un’attenta attività repressiva; raccolta delle informazioni ordinarie ed a carattere riservato; organizzazione degli uffici e dei servizi, per poter fornire ai contribuenti un servizio più corrispondente alle loro necessità (anche in assenza di condizioni di procedibilità che potrebbero sopravvenire); assicurazione di un’adeguata assistenza al personale; manutenzione degli immobili, degli arredi e del materiale in dotazione.Tanti sono i sacrifici a cui si è sottoposti. Molti militari chiedono di essere trasferiti a causa dei problemi e ci segnalano perché: ogni due anni i Sottoufficiali ed i Carabinieri vengono avvicendati, d’ufficio o a domanda, con conseguenti disservizi indotti (indagini di P.G. che subiscono ritardi – pratiche di deleghe dell’A.G. che rimangono inevase con conseguenti solleciti e richiami dell’A.G. al Comandante della Stazione), poiché ogni due anni bisogna ricominciare ex novo con l’istruzione degli uomini di nuova assegnazione; il personale viene spesso inviato in servizi provvisori in altri reparti e/o uffici; il carico dei servizi di vigilanza risulta eccessivo rispetto agli organici delle Stazioni (per quanto riguarda, ad esempio, la Capitale, viene comandato un numero elevato di personale, a volta anche più della metà della forza disponibile); i servizi comandati dai superiori gerarchici risultano, talvolta, sovradimensionati rispetto a quanto richiesto dalla situazione in loco (le realtà locali sono conosciute da chi le vive quotidianamente, mentre in alcune zone vengono comandati servizi di pattuglia anche al Comandante della Stazione con l’indicazione, persino, dei giorni e degli orari); i servizi di prevenzione e repressione sono costantemente in decremento; permane la mancanza di personale per l’acquisizione di informazioni e per l’effettuazione di indagini di P.G.; le procedure burocratiche interne sono sempre più pressanti (l’istituzione di nuovi uffici determina un assorbimento maggiore di personale, con un incremento esponenziale dell’attività burocratica)

 

fonte: